sabato 6 novembre 2010

Famiglia

Sembra che anche tu sei delusa. Sai, io ho provato a fare la famiglia, mi sono sposato, e con questa donna abbiamo provato a fare un figlio. Finalmente era incinta. Ma poi lei si è lasciata prendere dal panico, ha cominciato a pensare a tutte le cose che poi non avrebbe potuto più fare e alla fine non ha voluto tenerlo. Ha detto che lo potevamo fare anche dopo, che avevamo tempo per fare figli. 
Però qualche tempo dopo finalmente si sono aperti i miei occhi sulla realtà e ho cominciato a intravedere il suo egoismo e la sua incapacità di avvicinarsi ad un altro essere umano per poter costruire qualcosa insieme. 
Mentre io avevo accettato tutto di lei e in definitiva la amavo completamente anche se eravamo molto diversi, lei non è riuscita a farlo e piano piano il suo amore è evaporato, insieme alle sue parole d'amore, il suo affetto e tutte le buone intenzioni per il futuro insieme.
Adesso sono passati un po' di anni. Ma non abbastanza per dimenticare. Però ho imparato una grande lezione. Ho capito come pensano le donne della città. E adesso quando parlano io capisco molto meglio quello che dicono. Le leggo in profondità come un libro aperto. 
Ho anche capito meglio che l'amore è una parola con infiniti significati, probabilmente 6 miliardi di significati tutti diversi. Ma ho capito qual'è il mio. Il mio amore è qualcosa di viscerale, non razionale. Qualcosa che parte dal cuore e non dalla mente. E quando mi prende non ha più importanza quante preferenze simili ci sono e quante diversità. Abbiamo tutto ciò che serve per poterci amare, perchè siamo esseri umani, fragili, esposti alle intemperie della vita. E anzi proprio nelle difficoltà possiamo trovare la forza per stringerci l'uno all'altra, fare squadra e scoprire che insieme ce la possiamo fare. E anzi, esattamente come in natura e al lavoro, la diversità è proprio ciò che rende un team vincente.
Ho capito anche che il nostro tempo è limitato. Però viviamo nello stesso tempo - cosa di per se straordinaria - e alla fine non resta niente di noi se non quello che di buono abbiamo fatto per altri. 
No, in effetti non conosco molti uomini che vogliono fare famiglia. I miei amici sono pure loro separati e senza figli. Facciamo tutti la vita da single, ci divertiamo e raccogliamo quei piccoli momenti di felicità che i single possono avere. E quando mi sentono parlare di famiglia reagiscono subito col sorriso e una esclamazione tipo "ma sei pazzo!?" :)
Ma anzi a loro - e anche a me - è andata bene, perchè non ci sono figli. Ad altri hanno tolto la casa e devono pagare uno stipendio alla moglie per mantenere i figli. Qui in Italia funziona così, ed è giusto, è un piccolo segnale di civiltà. Però se la donna di città cambia la testa così e non ha la capacità di accettare il suo uomo e tenerlo per la vita - soprattutto perchè comunque resterà sempre il padre dei suoi figli - allora diventa pericoloso per ogni uomo, anche per quello più responsabile, più amorevole e desideroso di fare la famiglia.
E infatti io adesso ho paura. Penserò sempre ai figli che non ho avuto, alla famiglia che non ho fatto, alle mie scelte, alla città e al paesino da dove vengo. Però penso anche che la mia strada non è stata esattamente una mia libera scelta. Sono venuto qui nella grande città per trovare un lavoro che non avevo. Ma non immaginavo che avrei trovato solo quello. Adesso è difficile tornare indietro. Ed è difficile anche andare avanti..