lunedì 7 giugno 2010

Mondo italico

Hai ragione, in questo nostro mondo tutto italico che ci siamo costruiti, dove non è il merito che lavora ma la conoscenza, è necessario conoscere. Altrimenti o non lavori o lavori male, mal pagato e in totale precarietà. Io purtroppo qui non ho mai lavorato per conoscenza ma per merito, e quindi rientro nella seconda categoria.
In questo periodo sto lavorando per un'azienda che si occupa di aerospazio, difesa e automazione e ha clienti in Finmeccanica. Anche qui non siamo proprio tranquilli. Comunque ancora ci siamo e questo è qualcosa..
Telecom continua la sua tradizione ormai pluridecennale di amministratori che ne dilapidano le risorse affossandola un pochetto sempre di più. E' un peccato perchè questi sono soldi nostri, che abbiamo messo nel salvadanaio al tempo quando ancora si chiamava Sip. Ci piangerà il cuore quando tra un altro decennio faremo il punto della situazione e ci renderemo conto che il mercato delle telecomunicazioni italiano sarà pressocchè tutto in mano a stranieri. Sarà come il petrolio per gli afgani, o i diamanti e l'oro dei congolesi, e di tantissimi popoli un po' tonti nel mondo che restano poveri pur avendo cose di valore in mano.
Se è entropia deve crescere, certo. E noi siamo in balìa dell'entropia generata dal furbo italico. Dovremmo innanzitutto rieducarci al senso civile, al rispetto per gli altri, al giusto rapporto tra merito-lavoro, bisogno-costo.. Dovremmo imparare da gente come gli israeliani, o come gli svizzeri o i finlandesi, che si rispettano, hanno il senso dell'altro e della collettività, e che con niente in mano riescono però a fare delle cose e a vivere bene. Ma noi siamo duri a capire. Torneremo a fare un po' i bravi al prossimo dopoguerra, dopo aver patito un po'.