martedì 28 aprile 2009

Matriarcato

Bhe sì, se ci limitiamo a guardare la storia degli ultimi 2000 anni, allora è vero, si può dire che la donna è passata un po' in secondo piano rispetto all'uomo. Ma se guardiamo alla storia dell'umanità nella sua totalità, scopriamo che ci sono state epoche, che abbracciano molto più di un paio di millenni, in cui, non avendo ancora chiaro il rapporto di causa-effetto che portava alla procreazione, si credeva che solo la donna avesse il potere di dare la vita, e perciò era equiparata a Dio. E perciò le donne erano al centro della società, comandavano e venivano venerate come faraoni, cioè come divinità in terra.
Il Cristianesimo, il suo sacramento del matrimonio e il trattamento cattolico della verginità sono novità troppo recenti nel percorso umano per poterle considerare un riferimento assoluto.
Poi, volendo estendere il discorso agli odierni usi e costumi dei musulmani circa la composizione del nucleo familiare, ti sei mai chiesto se forse la connotazione negativa della poligamia di questi popoli non sia solo tua, dovuta magari alla tua cultura e la tua educazione personale? Se chiedi alle musulmane, infatti, ti risponderanno (perchè rientra nella loro cultura) che per loro è meglio essere una delle mogli di un uomo ricco e potente, invece che essere l'unica moglie di un uomo economicamente modesto. Questo perchè la vita di questi popoli nei luoghi in cui risiedono è diversa, segue logiche differenti dalla nostra. E mantenere delle mogli è un lusso che solo gli uomini ricchi e potenti possono permettersi. E le donne che rimangono fuori da questi matrimoni, seppure in regime di poligamia, non hanno bellissime prospettive di vita.
Anche nella nostra storia italica abbiamo epoche in cui si potevano osservare unioni volontariamente combinate allo scopo di favorire migliori condizioni di vita, per una o per l'altra, o per entrambe le parti. E non era così strano come oggi vedere una giovane sposata a un vecchio per esempio..
Solo di recente l'amore è diventato il motivo essenziale dell'unione e della famiglia. Ma è una cosa nostra, relativamente recente nella storia dell'umanità. Non la darei così scontata. E' facile per una donna del 2000, risiedente in Italia, di cultura italiana e credo cristiano, gridare alla "mercificazione" della donna. Perchè in Italia si sta bene e c'è finalmente lo spazio per pensare ai sentimenti nobili, e non c'è motivo per cui una donna non possa scegliere l'amore. Ma in altri posti, epoche e culture, la "mercificazione" che tu denunci è stata spesso una scelta volontaria, e soprattutto è stata una scelta di sopravvivenza.

domenica 19 aprile 2009

Sentimenti veri

in realtà sono più le donne che hanno bisogno di essere circondate da persone che le amano, e questa cosa le fa stare maledettamente bene. O forse le fa stare "naturalmente" bene. Nel senso che potrebbe avere una spiegazione sempre in termini evolutivi. Perchè in effetti, co' sto fatto che ogni tanto le donne hanno una gravidanza (in passato molto più frequentemente rispetto ai tempi d'oggi), poi allattano, poi hanno questa prole da accudire, da seguire etc., insomma per una donna una collettività attorno che la apprezza, la aiuta, la protegga, provveda al cibo etc. è fondamentale, molto più che per un uomo. E certo non poteva, rispetto all'uomo, non affinare attitudini e capacità superiori di dialettica, di pubbliche relazioni, di manipolazione anche. Tutto questo per rafforzare i legami con una collettività che la accetti, la apprezzi e la difenda. Anche per questo per la donna è così importante la bellezza esteriore. Tutte le donne curano il proprio aspetto in ogni dettaglio, dal capello, all'unghia, ogni singolo poro, perchè una cosa bella è più desiderabile, più apprezzabile. La bellezza è in realtà uno strumento che la donna usa per i suoi scopi, che discende dal ruolo naturale che le è capitato. E per ciò essere belle da loro sicurezza. E anche il sesso se vogliamo, è uno strumento..
Un uomo invece, sebbene la collettività gli torna sempre comoda perchè collettivamente le cose riescono meglio e si raggiungono obiettivi migliori e in tempi più brevi, un uomo è tendenzialmente un pochino più indipendente. Infatti un uomo può essere cantastorie, saltimbanco, ma non di rado orso..
La cosa interessante dei tempi moderni, dal punto di vista dell'amore ideale, quello puro, sincero, scevro da ogni bisogno materiale (la cosa più interessante dal mio personale punto di vista), è che oggi in effetti siamo tutti, uomini e donne, tutti un po' più indipendenti. Non parlo economicamente. Siamo indipendenti perchè non abbiamo bisogno dell'altro in termini materiali. Allora c'è la possibilità che se ti si para davanti una persona che dichiara il suo amore per te, c'è la possibilità che quell'amore sia proprio vero.
Mentre una generazione fa, la donna, già prima di aver raggiunto la maggiore età, sentiva forte la necessità di lasciare la famiglia dei genitori, per trovare condizioni migliori in un'altra famiglia, quella che costruiva per sè insieme a un marito, di cui lei sarebbe stata in qualche modo, e nella maniera in cui sanno esserlo le donne, il capo. E per raggiungere questo obiettivo, hanno saputo essere belle, ammaliare, manipolare, hanno persino sbarrato l'accesso al sesso: "sposami e poi te la do". Che in altri termini significa fammi una famiglia mia e quello che vedi sarà tuo (o qualcosa del genere).
Oggi invece la donna non trova condizioni migliori uscendo dalla casa paterna. Ormai si versa in condizioni di precarietà tali da non lasciare prospettive migliori al di fuori dell'ambito familiare di origine. E forse anche per questo quelle barriere sul sesso sono cadute, perchè non c'è più l'oggetto del baratto, l'uomo non ha più granchè di materiale da dare in cambio..
E in effetti, c'è da dire, che senza quelle barriere, oggi la vita sessuale di un uomo moderno è molto più ricca fuori dal matrimonio che dentro.Quindi in definitiva da single, sia uomini che donne, se la passano meglio. Al riparo nella casa dei genitori, nella loro stanzetta, hanno il loro mondo e hanno anche più tempo per vivere, per pensare, per sentimenti veri.
Per questo motivo mi aspettavo che prima o poi mi si sarebbe parata davanti una ragazza con un desiderio sincero di amarmi, di starmi vicino, di abbracciarmi. Qualcuna che come me, ha voglia di rinunciare a un po' del proprio tempo, di sè stessa, e dedicarsi ad un'altra persona, una persona vicina, che vive al suo fianco quest'esperienza meravigliosa che è la vita..
Io non sono ricco, non sono potente. Ho una mente e un cuore, come ogni altro uomo, ma sono sincero e il mio abbraccio è vero. Perciò una donna dal sentimento puro, prima o poi mi riconoscerà, pensai.. Ma non è stato così. Alla fine qualche ragione materiale è saltata fuori.. E questo mi ha portato a chiudermi un pochino nei confronti di questo sentimento ideale, che in effetti non ho mai trovato.
Comunque sono fiducioso. Sento che devo solo avere pazienza. Ormai l'ho capito, è nell'ordine delle cose che bisogna sempre fare qualche sacrificio per ottenere le cose più belle e più importanti. E le mie sono tra le più belle del mondo.. almeno per me.

sabato 18 aprile 2009

La riproduzione

Certamente è meglio lasciarsi alle spalle il passato per poter far nascere cose nuove, cose belle, cose da vivere come la prima volta. Ma anche per me non è semplice. Perchè sono uomo credo..
Io evito di fidelizzare le ex, perchè ritengo sia una cosa saggia. Però penso ci sia una spiegazione semplice per il fatto che in generale gli uomini tendono a farlo. L'esistenza di ogni essere vivente è profondamente influenzata, suppure in maniera inconsapevole, da un istinto fortissimo: la riproduzione della specie. Senza questa cosa non saremmo qui a parlarne.
Tuttavia uomini e donne appartengono a una specie (i mammiferi) che sbilancia in maniera forte i ruoli tra maschi e femmine nell'ambito della riproduzione. Infatti, sebbene mossi dallo stesso istinto di replicazione del proprio patrimonio genetico, la donna può riprodursi solo una volta ogni 9 mesi. Mentre l'uomo invece, se ci sa fare, può riprodursi anche tutti i giorni.. Poteva questa cosa non incidere in qualche maniera nei rispettivi approcci alla cosa? E infatti l'uomo va un po' più a spaglio, segue cioè la logica semplice del contadino, dei grandi numeri: più semino, maggiori saranno le probabilità di successo. Può contare infatti su un numero di occasioni decisamente superiore.
Per la donna invece è un po' più complicato: ha bisogno innanzitutto di selezionare il DNA buono perchè le occasioni su cui può contare sono inferiori di numero. Questo significa scegliere l'uomo sano, robusto, dagli occhi espressivi (che denota buona salute), etc. E poi, poichè la gravidanza in qualche maniera invalida, sarebbe importante poter contare sulla protezione del maschio e la sua capacità di procacciare il cibo per tutti, che si traduce in: uomo affettuoso, sano e robusto, occhi intelligenti (per cacciare e anticipare i pericoli), spiritoso (che ancora denota intelligenza), etc.
E' interessante osservare come alcune donne preferiscano acchiapparsi innanzitutto il DNA buono, cioè il bello impossibile, magari con uno sguardo intrigante, anche se non buono, anche se poi rimangono abbandonate. Oppure preferiscono la protezione e la fedeltà, cioè l'uomo affettuoso, fedele, responsabile, lavoratore, anche se non bellissimo. In teoria l'obiettivo della donna sarebbe fare una famiglia, possibilmente anche più di una, che equivale a diversificare la "semina". Più precisamente garantirsi la protezione e la sussistenza dal maschio di turno.
Ora a questo punto è chiaro perchè l'uomo fidelizza, cerca di crearsi l'harem, e quindi accrescere le possibilità. Lui conta sul numero, sulla quantità. La donna invece punta sulla qualità. Due strategie diametralmente opposte. Si potrebbe dire che nella corsa verso la propria egoistica riproduzione, uomo e donna siano antagonisti, nemici. In qualche maniera gli interessi dell'uno seguono una direzione diversa, persino opposta rispetto all'altra. Non mi stupisce sentire poi cose tipo "tutti gli uomini sono stronzi" o "tutte le donne sono puttane". Probabilmente ciascuna delle parti sta semplicemente seguendo il suo programma di riproduzione e nulla più.
Sembrerebbe a questo punto che il sesso debole sia quello femminile, se non fosse che il sesso debole è in effetti dotato di straordinarie doti affabulatorie e manipolatrici che le consentono di convincere il maschio a riprodursi solo con lei e dedicarsi piuttosto alla seconda parte della cosa, cioè protezione e sostentamento. In effetti questa seconda parte, anche se riguarda solo la prole data da una sola femmina, rientra nell'obiettivo egoistico di riproduzione del maschio, che può benissimo essere accettata, anche se questo comporta la non diversificazione della semina.
Il concetto stesso di "amore" è spesso costruito e usato dalla donna appositamente per fare una selezione migliore del partner, cosa che di per sè (dal mio personale punto di vista) assume i connotati di una vera e propria truffa, che la donna gestisce per perseguire al meglio il suo obiettivo di riproduzione, e ai danni dei suoi partner. Si potrebbe dire che l'amore è una recita, una presa in giro, che ciascuna delle parti adisce in modo diverso e per il proprio egoistico tornaconto. Sì, ciascuna delle parti, perchè anche il maschio inventa e mente per potersi comunque avvalere di altre femmine. E poi ci sono quelle femmine abilissime che sono capaci di convincere il maschio a proteggere e sostentare la prole che in realtà non è la sua.. Eccezionale. Per un osservatore esterno la specie umana apparirebbe molto interessante, e aggiungerei spassosissima.
Eppure.. se solo l'individuo potesse avere una visione chiara di questi meccanismi, potrebbe elevarsi a un piano superiore, non più di egoistico tornaconto ma di propensione verso l'altro, finalmente libero dalle logiche di riproduzione naturale. Lì potrebbe liberarsi veramente dall'animale in cui è ingabbiato, e potrebbe dire "ti amo" in maniera genuina, onesta, rispettosa del partner. Si potrebbe arrivare a progettare obiettivi realmente comuni e lavorarci insieme lealmente e solidalmente. Che fantasia romantica..

venerdì 3 aprile 2009

Io non c'ero

A un certo punto lei ha mostrato una spiccata propensione alla fruizione del porno. Forse potevo calarmi nel ruolo del maschio medio e mostrarmi entusiasta di ciò, o quanto meno non avrebbe dovuto dispiacermi. Invece, ero sì felice di accontentarla in tutto e anche in questo, ma il porno è stato qualcosa che mi ha intimorito, ingelosito, inquietato, perchè rappresentava il lato oscuro di lei, il fronte sconosciuto su cui io non avrei potuto competere, su cui divergiamo e fondamentalmente ci perdiamo - come di fatto si è poi rivelato.
Non avrei potuto competere perchè la mia concezione del sesso è limitata e incentrata al rapporto a due. Il sesso per me scaturisce dall'affetto e dall'adorazione mentale e fisica reciproca. Il sesso rafforza il dialogo e la complicità con una persona che conosci bene e che vuoi conoscere ogni giorno di più. Il sesso, inteso in questo modo, è il mio punto di forza, il fronte su cui non temo rivali.
Ma il porno è un'altra cosa. A chi piace il porno piace il corpo innanzitutto, lo antepone alla persona. La persona diventa un corpo, una cosa. E più cose, si sa, è meglio. Da questo discende la propensione verso un certo grado di promiscuità.. E così un giorno, anzi, una notte euforica e un po' troppo alcolica, io, lei e una sua amica... Bhe, il resto sono dettagli che puoi immaginare, o forse non del tutto, se non hai mai visto un porno. Ma il punto è un altro. E' stata un'esperienza triste e amara, dal sapore di decadenza, di morte, perchè nasceva dalla morte di relazioni d'amore che invece potevano vivere. E' stata un'esperienza di per sè aliena alla mia realtà, qualcosa di cui si sente parlare, di cui al massimo essere spettatori da uno schermo, così, per curiosità, perchè appartiene a quel genere di cose che nella tua vita non sperimenterai mai. Qualcosa che in ogni caso sta dall'altra parte dello schermo.. eppure è successo a me.
Ma io non c'ero. Non ero da questa parte, ero dall'altra parte dello schermo, spersonalizzato. Non ero io, ero un corpo, ero una cosa. Decisamente non la ricordo come un'esperienza bella. Forse avrebbe potuto esserlo, forse se ci fosse stato tra di noi un vero rapporto di affetto, di fiducia. In fondo, se ami due persone che male c'è? Io invece lì in mezzo ero solo un maschio, non la persona che sono.
Ma la domanda che più di tutte mi ritorna: perchè è successo a me? In fondo io non ho mai desiderato queste cose. Ho sempre pensato che avrei potuto essere felice attraverso le cose normali. Cose come uno sguardo di complicità dalla donna che ti ama, o gli occhi di tuo figlio che ti fa la milionesima domanda e ti scioglie come un purè.. Ma forse quello che io penso sia normale non è più normale in questo mondo..