sabato 7 febbraio 2009

Mi ha chiamato la mia ex

Mi ha chiamato la mia ex. Ci siamo raccontati un po' di questo anno di vita passato senza sentirci. E alla fine, quando si arriva al punto su di noi, dice che avrebbe potuto restare con me, che era meglio... Incredibile. Che me lo dice a fare? A quasi due anni di distanza, seppure in maniera implicita, dichiara che se n'è pentita.. Io non ho raccolto naturalmente. Anche perché già mi terrorizza una relazione con qualsiasi donna, figuriamoci un'altra con lei. No, sto bene così grazie.
Certo, questa cosa appaga un po' l'orgoglio, non posso negarlo. Ma l'orgoglio non è niente. L'orgoglio non ha mai portato felicità. Anzi, così mi lascia un certo retrogusto amaro. Perché penso che è proprio uguale alle altre, stupida e infantile. Avremmo potuto gestire tutto in maniera diversa e riuscire un po' a stare bene. E invece..
Poi penso a Erina. Avevo credo 7 anni quando le ho detto che da grande l'avrei sposata. Invece poi sono andato a studiare nella grande città, poi in un'altra per lavoro e, come succede sempre, ci siamo persi di vista. Chi si ricorda più? Io sì, ma lei credo proprio di no. Adesso lei è sposata, sì, con un amico, un bravissimo ragazzo. Lui fa l'imbianchino. Passa cioè il tempo a carteggiare, stuccare e dipingere. Un lavoro umilissimo.. Hanno 5 figli, pensa. Ma a guardarli così mi sembrano proprio felici. E io che sono andato così lontano, per rincorrere una vita migliore guarda un po' come sto..

Ho lo sguardo triste

Sì, ho lo sguardo triste. A volte me ne rimproverano anche ma che posso farci? Sono così. Poi mi dicono che ho lo sguardo profondo. Ok, e forse è per quello che è anche triste, perchè vedo in profondità, cose che gli altri non vedono e che mi mettono tristezza. E non necessariamente le cose che mi mettono tristezza sono cose che riguardano me.
Tuttavia, se vogliamo parlare di me, speravo per me in una voglia di comunicazione completa da parte della mia partner, per poter arrivare a una conoscenza profonda, a un livello di fiducia e complicità tale che gli occhi di nessun uomo su di lei avrebbe potuto mai disturbarmi. Purtroppo la teoria è una cosa e la pratica un'altra. Si vede che a un certo punto qualcosa non ha funzionato e a tenere a certe cose ero rimasto solo.. Ero rimasto solo. Me ne sono fatto una ragione.
E sicuramente sono il solo, anche adesso, che a due a anni di distanza cerca di capire che cosa è successo, in che cosa abbiamo sbagliato. La differenza tra chi gioca a dadi e chi cerca di capirci qualcosa.
Pessimista? No, realista semmai. Forse lagnoso, questo è vero. Perchè mi lamento di quello che vedo, che poi è la realtà intorno a me. Intorno a te.
Nel tempo ho imparato ad essere felice delle mie cose e di quello che faccio. Mi sento indipendente e in equilibrio, soddisfatto, felice. Se volgo lo sguardo alle potenziali partner, nella realtà attorno a me, vedo invece persone profondamente insicure, sfaticate, incapaci di essere felici e di far felice qualcun'altro. Persone che anzi ripongono tutte le loro speranze in un ipotetico principe azzurro, che arriverà col suo cavallo principesco, o forse come il genio della lampada, a risolvere tutti i loro problemi e portare la felicità che loro tanto desiderano. Insomma un bel mix di favole..
Non ci sono ricette. Però caspita, bisognerebbe innazitutto essere autosufficienti, indipendenti nella propria felicità, in equilibrio con sè stessi. Poi forse arriverà qualcuno - anche lui in perfetto equilibrio - che si affiancherà a te e alla tua esperienza di vita, e tutto avrà un sapore migliore, più bello, più tondo. Il tondo del cerchio che circoscriverà il vostro mondo. Non si può caricare l'altro di tutti i propri problemi. Questo non è amore.
Qui invece vedo persone immature, personalità irrisolte, che hanno fatto a botte con se stesse e hanno perso di brutto. Che non riescono più ad accettare niente perchè ogni volta devono fare i conti con aspettative fantastiche, tipo mulino bianco. Aspettative falsate, distorte, surreali, che non possono non portare che all'infelicità, di loro stesse ma anche delle persone che si accosteranno.
Io non mi devo tirare su. Io sono già su. E sono giovane, non solo perchè mi sento giovane. E non vedo tutto nero, anzi, le mie visioni sono sempre a colori, e con i colori più saturi dell'arcobaleno, della natura, della vita. Perchè vedo tutto ancora come quand'ero bimbo. Il problema è che il mondo attorno a me è cambiato, è irrimediabilmente peggiorato, triste, vecchio, nero.