giovedì 24 dicembre 2009

Di ritorno in Sicilia

Per un altro fantastico Natale per il quale non sono pronto, come al solito, ma di cui apprezzo l'evasione dal lavoro. Questo almeno fino al 6 gennaio, quando tornerò su a Roma e dovrò fare i conti col mutare degli eventi in cui potrei scoprirmi vittima, ritrovandomi non più al lavoro ma a fare colloqui, senza che la cosa possa dipendere in qualche modo da me.
E' diventato sempre più difficile lavorare in maniera serena e stabile. Ormai i datori di lavoro ingaggiano i consulenti senior solo per le emergenze, pretendendo facciano le magie e dismettendoli subito dopo, a scopo raggiunto.
Per fortuna ho imparato a mantenere la giusta distanza da questo schifo, a combattere la mia personale guerra contro la mediocrità lontano dalle scrivanie del lavoro, studiando per conto mio, sviluppando progetti per conto mio.
Per fortuna ci sono gli amici, amici diversi da me che però mi riconoscono come loro simile, mi accettano tra di loro e non mi abbandonano.
Per fortuna l'allarme mal di schiena è rientrato, e tuttavia non posso abbassare la guardia e mi sforzo di continuare i miei esercizi ogni mattina, perché ormai non sono più quello di prima. Sono un po' meno giovane, un po' più acciaccato, un po' meno triste forse ma più lamentoso e intollerante.
No, non sono pronto neanche per questo Natale. Perché il natale è un momento di festa, di affrancamento dalla routine e perciò momento per fare il punto della situazione e riconoscere quello che si è fatto e godere dei veri doni: i risultati raggiunti. E quindi questo Natale mi arriva come una mazzata sulla testa perché in effetti neanche quest'anno ci sono novità significative ma a malapena sono riuscito a mantenermi a galla. Cheppalle! Vorrei poter scrivere cose buone ogni tanto..